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Disastri naturali - Le minacce per l’Italia e le politiche di tutela

Atti della Conferenza del 20 Dicembre 2005 (Roma)

Conferenza organizzata dagli Amici della Terra in collaborazione con l'Istituto per le Scelte Ambientali e Tecnologiche (ISAT) con lo scopo di sensibilizzare la classe politica rispetto a temi e problematiche solitamente trascurati al di fuori dei periodi di emergenza e di sollecitare strategie più adeguate a farvi fronte. E a fornire risposte precise a una serie di interrogativi: quali disastri naturali colpiranno l'Italia? Con quali conseguenze? Quali e quante risorse scientifiche sono mobilitate? Si fa abbastanza per alleviare i danni?

Introduzione alla Conferenza

di Rosa Filippini, Presidente degli Amici della Terra

Nel programma di questa conferenza organizzata dalla Rosa nel Pugno, dagli Amici della Terra e dall’Istituto per le Scelte Ambientali e Tecnologiche, è prevista una prima parte tecnica, con el relazioni di Francesco Mauro, Leonello Serva, Giuseppe Luongo e Giuliano Panza.

I problemi riguardanti le politiche verranno trattati da Mario Signorino alla fine di questo primo ciclo di interventi, potranno essere quindi discussi dai nostri ospiti e ovviamente saranno oggetto degli interventi conclusivi dell’on. Bonino e dell’on. Boselli. Ma è mio compito dare le informazioni essenziali sulla genesi della conferenza e sui nostri programmi futuri.

L’idea del lavoro che sottende e sostiene questa conferenza non è nata dalle grandi catastrofi recenti – lo tsunami nel Golfo del Bengala e l’uragano Katrina, per intenderci. E neanche dagli eventi “minori” che si sono verificati nel corso del 2004 – “annus horribilis” è stato a ragione chiamato - prima dello tsunami; o, prima ancora, dalla sovrapposizione in atto di disastri naturali e disastri di origine antropica, con l’aggravante che al rischio chimico-industriale e nucleare si aggiungeva, sempre più palesemente dopo l’11 settembre 2001, il rischio del terrorismo.

L'eruzione del vulcano Etna vista dal satellite

La prima idea di questa iniziativa ci è venuta in tutt’altro modo. Dapprima, in seguito ad una analisi delle tematiche ambientali e territoriali rilevanti, avevamo notato come i disastri naturali mancassero, per così dire, all’appello e richiedessero una seria riflessione sul piano delle politiche. Gli Amici della Terra sono già noti per questo tipo di operazione e sono stati infatti per anni impegnati, ad esempio, nel campo della mobilità sostenibile (con particolare riferimento ai costi esterni delle modalità di trasporto) e nel campo dell’efficienza energetica. Da questa prima riflessione emerse appunto l’indicazione che (anche) i disastri naturali potessero rappresentare una parte importante di ambiente/territorio o, addirittura, come pare sia dimostrabile in termini di vittime e di danni al patrimonio, la parte principale della più generale tematica ambientale.

Le altre cose da notare al proposito sono quelle indicate brevemente nel depliant del convegno:

  • l’errore frequente della definizione di “natura buona, uomo cattivo”, gli opposti estremismi del buonismo e del catastrofismo;
  • la possibile sovra-attenzione data ai rischi di origine antropica rispetto ai disastri naturali, a causa di “bias” culturali ma anche di bassa politica;
  • l’opportunità che si presenta di affrontare una questione rilevante sulla base di dati scientifici, com’è costume degli Amici della Terra;
  • l’eccesso di enfasi data alle misure di emergenza rispetto alle azioni di prevenzione, mitigazione, adattamento e, se necessario, compensazione.

Questa conferenza fa parte di un programma di lavoro più vasto, che comprende una ricognizione della situazione (stato dell’arte e forze in campo) e la conseguente costruzione di un dossier (ormai in stato avanzato di preparazione), che vorrebbe porre le basi di un impegno politico nuovo in un settore trascurato, impegno che potrebbe venir affrontato da forze politiche che non si spaventano, anzi si sentono caratterizzate e legittimate, dall’enucleazione di problematiche difficili che presuppongono uno sforzo particolare nell’acquisizione delle relative conoscenze e nella definizione di politiche di tutela.

Prima di cedere la parola a Giovanni Briganti, Presidente dell'ISAT, che coordinerà i lavori della conferenza, ho l’obbligo di ringraziare tutti gli amici e collaboratori, senza il cui impegno non sarebbe stato possibile realizzare questa iniziativa. Un grazie particolare ai relatori per la loro disponibilità a dedicarci tempo ed energie oltre al loro contributo di conoscenza.

Il Programma della Conferenza e gli Interventi

Obiettivi di sicurezza e priorità di governo (scarica in pdf)
Mario Signorino
ISAT / Istituto per le scelte ambientali e tecnologiche

Le minacce a livello globale (scarica in pdf)
Francesco Mauro
Amici della Terra

Le minacce per il territorio italiano (scarica in pdf)
Leonello Serva
Direttore Servizio Geologico d'Italia / APAT

Il rischio vulcanico in Italia (scarica in pdf)
Giuseppe Luongo
Università Federico II di Napoli

Effetti dei terremoti nelle grandi aree urbane (scarica in pdf)
Giuliano F. Panza
Università di Trieste

Oltre l'emergenza: il punto di vista del CNR
Fabio Pistella
Presidente del CNR

Passato e futuro della ricerca (scarica in formato pdf)
Enzo Boschi
Presidente Istituto nazionale geofisica e vulcanologia

Costi e strategie per la protezione civile di domani
Guido Bertolaso
Capo Dipartimento della protezione civile

Risorse informatiche per la prevenzione
Bruno Agricola
Ministero Ambiente e Territorio

I gravi ritardi dell'Italia
Adolfo Bertani
Presidente del CINEAS

Conclusione dei lavori
EMMA BONINO ed ENRICO BOSELLI

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