Cassandra siamo noi

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Emergenza rifiuti in Campania

Roma, 18 gennaio 2008 - Qualcuno ci chiede come mai gli Amici della Terra non abbiano emesso comunicati sull’ennesima, drammatica, emergenza rifiuti in Campania che ha occupato tutti i giornali per un mese.

Non abbiamo detto niente perché avevamo già detto tutto con largo anticipo, inascoltati, spesso osteggiati. Ora che i fatti dicono che avevamo ragione noi, molti dei nostri detrattori arrivano ad assumere posizioni più razionali, ma con 15 anni di ritardo, a frittata fatta.

Non ci sentiamo bene nella parte di Cassandra, tuttavia, per documentazione, oltre al compendioso rapporto Dietro i roghi di Napoli, di Mario Signorino, ripubblichiamo di seguito i nostri interventi scritti, specifici sull’emergenza campana, tralasciando le posizioni generali, gli studi e, ovviamente, gli interventi orali in pubblici dibattiti, congressi, audizioni alle Camere, manifestazioni, ecc..

“Il Ministero censura il recupero di energia?”

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Abbiamo presentato le nostre osservazioni e proposte  al documento “Verso un modello di economia circolare” elaborato dal Ministero dell’Ambiente e messo in consultazione pubblica.

Siamo da sempre attivi sui temi dell’efficienza nell’uso di energia e risorse e già negli anni ‘90 siamo stati promotori dell’edizione italiana di Fattore 4, il testo di Amory Lovins, Hunter Lovins e Ernst von Weizsäcker, diventato ora il testo di riferimento degli indirizzi dell’Europa e degli stati membri, e finalmente citato proprio nel documento in consultazione. Come si sosteneva allora raddoppiare il benessere dimezzando l’uso di risorse naturali è possibile, ed è anche l’unico modo realistico per ridurre l’impatto ambientale della produzione industriale.

Occorre affamare le discariche, non gli inceneritori

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Comunicato Stampa - Roma, 16 novembre 2018 

“Non si può agitare la questione dei rifiuti ignorando i dati più evidenti della realtà. In Europa e in Italia, le regioni dotate di inceneritori per il recupero di energia sono le uniche anche in grado di recuperare la materia, riciclando la gran parte dei rifiuti prodotti. Tutte le altre regioni, soprattutto quelle con un grave deficit di impiantistica, hanno ancora un esagerato conferimento in discarica e un imbarazzante export di rifiuti.

Rifiuti di Roma a Orvieto

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Complice dei disservizi romani la regione lazio si appresta a invadere stabilmente con i rifiuti di roma tutte le discariche delle regioni limitrofe

Comunicato Stampa, Roma - 08/06/2017

Sono sconcertanti le dichiarazioni dei Governi PD delle regioni Lazio e Umbria che dopo tante polemiche con la Raggi e con i grillini finiscono per assecondare il malgoverno di Roma accettando quantitativi crescenti di immondizia romana. Ma non si tratta di solidarietà, bensì di complicità nella mala gestione dei rifiuti.

Far circolare la “monnezza” per chilometri e chilometri fra impianti inadeguati delle regioni (con la segreta speranza che nel corso dei viaggi si disperda miracolosamente) è l’incredibile interpretazione che questi governanti danno dell’economia circolare.

“Quattro priorità per misurare l’economia circolare”

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Il contributo degli Amici della Terra alla consultazione del MATTM sugli indicatori per l’economia circolare. Occorre Piano Nazionale Delle Risorse.

Roma, 02/10/2018 – Si è conclusa ieri la consultazione sul documento del Ministero dell’Ambiente “Economia circolare ed uso efficiente delle risorse – Indicatori per la misurazione dell’economia circolare”. Gli Amici della Terra hanno presentato le proprie osservazioni, qui il documento completo, presentato a latere del questionario pubblico.

Rifiuti: l'Umbria si allinea alle Regioni inadempienti e ai paesi più arretrati.

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Gli Amici della Terra daranno il loro contributo per l'aggiornamento del Piano dei rifiuti.

COMUNICATO STAMPA - Roma, 15/04/2017

“Prima ad Orvieto, ora a Gubbio. Anziché chiudere le discariche e cominciare a recuperare materiali ed energia, si pensa ad ampliarle. Le discariche hanno un grande impatto ambientale, sono tra i più importanti produttori di gas ad effetto serra (metano ed anidride carbonica), emettono sostanze tossiche nel suolo, nelle acque e nell’aria, sia quando sono in esercizio, sia per diversi secoli dopo la chiusura.  Costituiscono un grande danno per l'ambiente e per l'economia”, questa la dichiarazione della presidente nazionale degli Amici della Terra Monica Tommasi.