Caccia, associazioni a Renzi: "Metta fine a vergogna richiami vivi"
"Signor Presidente, ci rivolgiamo a Lei perché si metta fine ai
richiami vivi, una delle pratiche più violente ancora in atto contro
gli uccelli selvatici: piccoli uccelli migratori, con il volo infinito
nel sangue, che vengono invece catturati e costretti ad una vita in
gabbia, in condizioni indegne, per fungere da richiamo per la caccia.
Un'attività vietata dalla normativa comunitaria (la cattura degli
uccelli selvatici con le reti è categoricamente proibita), ma che
l'Italia ha continuato a svolgere per anni. L'Europa ha oggi aperto
contro il nostro Paese una pesante procedura di infrazione, chiedendo lo
stop all'utilizzo dei richiami vivi, considerato - scrive la Commissione
- che la quasi totalità dei cacciatori, italiani ed europei, caccia
senza il loro ausilio.
Per rispondere a questa nuova messa in mora, il Governo ha predisposto
l'articolo 15 della legge Europea 2013, che però non vieta affatto i
richiami vivi ma si limita a prevederne l'uso in regime di deroga. Tutti
sanno che l'articolo 15 non risolverà la procedura e anzi, in aggiunta,
andrà ad aggravare il già insostenibile sistema italiano delle deroghe
di caccia, che già tanto è costato al Paese, finendosi per rivoltare
contro le amministrazioni, le regioni, lo stesso Governo.
Non è questa l'Italia che vogliamo, l'Italia di cui abbiamo bisogno.
Non l'Italia delle scorciatoie e dei problemi rimandati. Per questo le
chiediamo, Signor Presidente, di pronunciarsi per il divieto dei
richiami vivi, perché si volti questa brutta pagina italiana e perché,
anche nel rispetto della vita selvatica e delle regole ambientali
comunitarie, l'Italia possa cambiare verso e tornare in Europa a testa
alta, come è giusto, come merita".
AMICI DELLA TERRA, ANIMALISTI ITALIANI, CABS, CTS, ENPA, FAI, FORUM
AMBIENTALISTA, ITALIA NOSTRA, LAC, LAV, LIPU-BIRDLIFE ITALIA, MOUNTAIN
WILDERNESS, OIPA, PRO NATURA, TOURING CLUB ITALIANO, VAS, WWF ITALIA,
ALTURA, ALFA, LIDA E ALTRI
UFFICIO STAMPA LIPU