Gli Amici della Terra scrivono a Renzi sul clima: “Basta sprechi e ideologie. Occorre una Carbon Intensity Tax per sostenere l’efficienza della manifattura italiana”

si prefigge di incentivare le produzioni più pulite ed efficienti, e di disincentivare quelle a più alto contenuto di carbonio. Il punto di partenza della proposta, basata su elaborazioni già avanzate in altre sedi e adottate dalla risoluzione delle Commissioni Ambiente e Industria del Senato, sono i parametri di riferimento di intensità carbonica per unità di prodotto, già adottati a livello UE. La modulazione dell’ IVA, basata su questi parametri, sia per i prodotti dei paesi UE che per quelli importati, sarebbe quindi di carattere non discriminatorio e compatibile con le regole del WTO.

“Solo in questo modo si può porre rimedio agli effetti del Carbon Leakage, uno degli aspetti più contraddittori delle politiche energetico-ambientali della UE, reso ancor più acuto dalla lunga fase di crisi economica di questi ultimi anni. I prodotti della manifattura europea, come risultato di politiche avanzate con obiettivi ambiziosi ma unilaterali, sono caratterizzati da elevati standard di qualità ambientale e bassa intensità carbonica. Essi devono fronteggiare (e spesso soccombono) i prodotti importati da paesi extra Ue con più bassi standard di qualità ambientale ed alta intensità carbonica. Così l’Europa si è deindustrializzata. I problemi ambientali, però, si sono solo spostati per ciò che riguarda gli effetti locali e sono rimasti immutati per quello che riguarda gli effetti di carattere globale come quelli legati alle emissioni di gas serra.

“Dopo gli anni dei costosissimi incentivi a favore delle sole fonti rinnovabili elettriche che hanno portato ad un pesante aumento del prezzo dell’elettricità e a scarsi effetti sulle emissioni climalteranti, - dicono gli Amici della Terra - ora l’Italia può aprire una nuova strada con l’introduzione della carbon intensity tax a partire dai settori riconosciuti dalla UE come sottoposti a carbon leakage.

Infatti, sono mature le condizioni per una nuova strategia di decarbonizzazione a livello globale che si basi sul livello di eccellenza energetico-ambientale raggiunto in molti settori dell’industria europea. Valorizzare questa qualità ambientale in modo non autoreferenziale rispetto agli altri attori del mercato globale, può innescare un processo virtuoso nei mercati internazionali verso gli obiettivi delle politiche di riduzione delle emissioni climalteranti.

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La raccolta degli scritti più significativi dell’esperienza ambientalista di Mario Signorino consente di ripercorrere oltre 40 anni di storia degli Amici della Terra, una delle prime associazioni ecologiste italiane, protagonista di una stagione di battaglie e di conquiste epocali, dall’opposizione al nucleare al completamento del sistema di governo dell’ambiente in Italia. Il filo conduttore della storia è la lotta per l’affermazione di una politica riformista per l’ambiente capace di superare gli storici divari del Paese e di realizzare davvero uno sviluppo sostenibile responsabile verso il pianeta, i suoi abitanti e il suo futuro.

 

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